Nel mio viaggio tra i produttori vicentini sono venuto a contatto e sto venendo a contatto con tutte le facce del settore primario: chi produce pane, chi fa ortaggi, chi si dedica al miele, chi al vino, chi alla frutta e chi alle confetture. È un mondo vastissimo, come d’altronde mi aspettavo.
Ciò che colpisce prima di tutto di questi piccoli produttori, tuttavia, è la loro umanità. Sono persone, uomini, donne, che hanno fatto dell’agricoltura e dell’artigianato sostenibile una scelta di vita, prima ancora che produttiva. Li incontri e ti raccontano le loro storie, le loro vicissitudini, le difficoltà e gli ostacoli che hanno dovuto superare per fare ciò in cui credevano. Ti fanno accomodare al tavolo di casa loro, offrendoti un bicchiere di vino, o all’ombra di un albero tra i campi che coltivano. Hanno volti segnati; a volte sono burberi e sbrigativi, perché hanno poco tempo; in altri casi, invece, si coglie il piacere e la soddisfazione nel raccontare la propria vita e il proprio lavoro.
Sono uomini e donne che hanno preso in mano la propria esistenza, portando avanti scelte spesso incomprese da chi stava loro attorno.
Sono persone, con difetti e pregi, tra cui il più grande, probabilmente, è la tenacia.
È l’umanità, prima che l’indubbia professionalità, che li caratterizza.
È questa la qualità che più mi preme raccontarvi.
Braccia Rubate è il nome del sito. Quelle che si raccontano qui sono le storie di persone le cui braccia NON sono state rubate all’agricoltura o al settore primario. Sono state rubate a qualcos’altro. Ma è meglio così.
A differenza dei produttori, io non ho molto da raccontarvi su di me.
Ho studiato, ho letto, lavoro.
È qualche anno tuttavia che mi occupo di cibo, mi informo sul cibo, discuto di cibo, manipolo il cibo, tanto che mi posso tranquillamente definire un appassionato.
Nei vari ruoli che ho ricoperto, negli luoghi in cui ho lavorato, ho sempre cercato di spingere per la diffusione di un cibo naturale, sano, proveniente da produttori che utilizzano metodi naturali e artigianali. Gente che ama il cibo, insomma.
Di conseguenza, in questo sito, si vuole valorizzare un territorio, quello del vicentino, e chi fatica per preservarlo e, anzi, si impegna per arricchirlo, intraprendendo produzioni agricole o artigianali naturali, sostenibili, ecocompatibili.
Il sito è frutto di buona parte del mio tempo libero; quindi è anch’esso un prodotto “artigianale”. Ma mi sentivo di crearlo e mi diverto a farlo, sapendo di esser parte di un movimento più ampio e più forte.
E quindi l’ho fatto.
Ci si prova, piano piano, arricchendolo di contenuti il più spesso possibile, mattoncino dopo mattoncino.
E la casa diventerà sempre più grande.